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Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
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LA MATTANZA pesca sacra di Beatrice Torrente
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Cap I - Origine sacra della mattanza
2 - Lo sciamano "sacerdote del Grande essere e della Grande Madre"
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L'homo sapiens dipendeva in tutto dal regno animale;
l'animale gli forniva il cibo, il vestito e il materiale per costruire
le capanne.
Quindi cacciare era una legge che non ammetteva errori
nè ripensamenti e che imponeva fatiche e pericoli.
Cacciare era una necessità, l'unica via di sopravvivenza.
Questo comportava imparare a conOSGerebene le abitudini,
il modo di vivere, le caratteristiche fisiche dell' animale,
conoscere i suoi punti deboli, ma sopra ogni cosa l'uomo
doveva vincere se stesso.
Doveva vincere la paura e saper far fronte ad eventuali
scatenamenti psichi ci alla vista del sangue o per la vittoria
perchè tutto questo lo poteva portare all'alienazione, alla
follia, alla morte.
Fu la saggezza dei capi sciamani che, nello scorrere dei
millenni diede vita, ascoltando le forze e le potenze della
natura, ai riti magici di propiziazione e di purificazione.
Furono loro che fondarono i luoghi di iniziazione per il
cacciatore, e cioè le grandi caverne santuario dove l'uomo
riceveva l'investitura e la conoscenza del Grande Essere e
della Grande Madre, cosa, che gli permetteva di essere signore
e padrone delle qualità del regno animale.
Per primo lo sciamano si avventurò nella grotta, simbolo
del ventre della Grande Madre, passando per cuniculi stretti
ove era necessario strisciare per terra e si mise in ascolto di
misteriosi silenzi.
Egli portava in mano una lampada rudimentale, fatta
con il grasso di animale e alla luce di questa avanzava
pregando fra le ombre della grotta, cercando di vincere un
terrore duro e concreto come le rocce che lo circondavano.
Le preghiere dei primitivi odierni ci possono fornire
per analogia quegli elementi che intercorrevano tra l'uomo
preistorico, la Grande Madre e il Grande Essere.
Così, ad esempio cantano gli uomini della Tribù jacuti:
"... O Signore, madre mia,
mostrami i miei errori
e la via che devo seguire...
preparami il sentiero ..."
"Il possente toro della pianura
il cavallo della steppa,
il possente toro della pianura ha ruggito,
il cavallo della steppa ha nitrito.
lo sono al di sopra di tutti loro,
io sono l'uomo
io sono l'uomo ad ogni cosa abile
io sono l'uomo creato dal Signore dell'infinito".
Egli, l'uomo preistorico, chiedeva alla Madre di illuminarlo
con la conoscenza mentre si poneva di fronte al
Signore dell'infinito proc1amandosi "uomo", creatura al
di sopra di tutti i viventi.
Facendo uno sforzo enorme di concentrazione, il nostro
stregone, dovette immaginare dentro di sè l'animale,
perchè egli non aveva modelli davanti e solo allora si potè
porre al di sopra.
Dòpo ormai preso da uno stato magico, diede vita, sulle
pareti della grotta, alle figure degli animali.
Lo sciamano aveva preparato in quella grotta le stazioni
iniziatiche che ogni uomo della tribù doveva ripercorrere
per incarnare il cacciatore che doveva essere.
Infatti alcune figure animali sono circondate da frecce
nei punti vitali, come per indicare da dove la vita dell'animale
sarebbe fuggita per passare in quella della tribù.
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I quadernetti
Collana "CLIO"
BIBLIOTECA D'ARTE E CULTURA
diretta da Marco Lucio Papaleo
ASSOCIAZIONE CULTURALE INTERNAZIONALE "THALIA"
Ringrazio l'amico
Nino Barone, poichè parlando di mattanza mi ha proposto questo libro.
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