Alberto Costantino


La Colombara
di Trapani


la copertina del libro

- la copertina -
Colombara, notturno
foto di
Andrea Gigante







Essais
Collana di saggi
diretta da
Alberto Costantino
1


© Ignazio Grimaldi Editore S.a.s.
via Palermo 116
Trapani

Archivio culturale di Trapani e della sua provincia

LA COLOMBARA DI TRAPANI
di Alberto Costantino


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Fonti storiche e letterarie

Fonti Normanne

Anche in questo caso siamo privi di notizie vere e si ignora il primo castello costruito dal conte Ruggero, che conquistò Palermo nel 1072. Gli scavi archeologici effettuati sul sito del castello di terra di Trapani non hanno portato alla luce nessun reperto risalente a quell’epoca e come afferma il Maurici il castrum edifico a Trapani dal conte Ruggero sembrerebbe doversi ubicare altrove.
La ricostruzione della città del periodo normanno viene proposta da Del Bono e Nobili. Trapani era una città murata a forma quadrangolare, con un perimetro di circa un miglio. Completamente circondata dal mare tranne che da parte orientale da dove si entrava tramite dei ponti (vedi Pugnatore). Nel 1593 Trapani veniva descritta completamente circondata da bastioni meno che da levante. Così scrive F. L. Oddo nell’Appendice de “Un trapanese vuol diventare nobile”: “Qui la città era segnata da spalti rettilinei fra due capisaldi: il castello di terra, dal lato di tramontana, ed il bastione dell’Impossibile, dalla parte di mezzogiorno. Il castello di terra si innalzava assai più imponente del bastione predetto e, con le sue quattro torri principali, assai più imponente della stessa Colombaia, il castello di mare, bianco sullo sfondo azzurro”.
Tiburzio Spannocchi, è stato un cartografo al seguito degli spagnoli che nel 1577 gli avevano affidato l’incarico di compiere accurate ricognizioni lungo le coste siciliane alfine di determinare e redigere una relazione su tutte le caratteristiche di ognuna di esse, con l’obiettivo massimo di individuare le deficienze difensive e progettare una rete costiera di strutture difensive.
La “Descrición” di Tiburzio Spannocchi sono 101 fogli manoscritti custoditi presso la Biblioteca Nazionale di Madrid, che descrivono varie tipi di aree costiere dove l’autore esprime il suo parere su una possibile costruzione di un propugnalo difensivo. Ma ecco la descrizione di Trapani tratto da La Sicilia di Tiburzio Spannocchi. Una cartografia per la conoscenza e il Dominio del Territorio nel secolo XVI a cura di Corradina Polto:
“Dal fiume dele Birge a Trapani sono nove miglia et da Trapani alo Cappellere quattro, che tutta è marina di quella città, alla guardia della quale vi stanno quattro cavallai di state e d’inverno, due di verso la Birge et due verso le Cappellere, pagati a once 2 e tarì 12 al mese, et la state sogliono altri due pagati al medesimo prezzo, delli quali due, uno ne va dalla salina grande alla fiumara, et li quattro continovi due da Trapani alla salina grande et due da Trapani all’Aqqua Santa et si congiongeno allo Cappellere con quelle del Monte. Fanno guardia di più alli bastioni della città; hanno distinto la città in cinque bandiere per le mura, et questo si fa in tempo di sospetto, ma l’inverno vanno 30 huo mino solamente.”
A tempo d’Armata, overo numero di vascelli, escono li cavalli dala città in diversi luoghi secondo dove il Capitano d’Arme ordina, perché in detta città non vi è milizia da piedi, né da cavallo. Si fa guardia di più alla torre dela Colombara, dove stanno 22 soldati spagnoli, due bubanderi et il castellano; sono pagati dal secreto dela città a nome dela Regia Corte a once 1. 6 tarì lo mese, li bombardieri oce 1. tarì 18 per uno; non fanno fani né fumo et vedendo vascelli sparano l’artiglieria per avvisare le barche che passano vicine.
Da notare come lo Spannocchi si sia informato non solo delle risorse umane ma anche degli stipendi, abbastanza miseri anche per l’epoca, pagati dal Governo. La descrizione del territorio di Trapani prosegue con il Castello di Terra dove erano di stanza 28 soldati, due bombardieri, due portari, castellano e vice castellano. Segue il territorio che porta verso Marsala con la descrizione delle saline, loro proprietari e relative rendite.
“Doppo questa segue la Colombara lontana 4 miglia incirca, la quale harebbe bisognio che nel primo cortile si levasse un caelo lastrico che sta sopra travi et si facesse volta da posservi maneggiare artiglieria, nela qual opera andarà circa mille scudi di spesa, ancorché senza quella mi pare che per il servitio che habbi da fare detta Colombara a bastanza se servi sono poche stanze per li soldati”.
Corradina Polto «La Sicilia di Tiburzio Spannocchi», Istituto Geografico Militare Firenze, 2001.


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Ringrazio l'autore
Alberto Costantino
per avermi concesso
di pubblicare
questo libro











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