Archivio culturale di Trapani e della sua provincia

RITORNO AL FEUDO

di Alberto Barbata



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Il Ferry Boat di Mino Blunda: una visione del feudo nel periodo fascista

Illuminante sull'argomento e comunque sull'insieme di una visione della Sicilia e della sua storia, è una lettura del radiodramma "Ferry Boat Villa San Giovanni- Messina" di Mino Blunda, dove è presente il suo paese e la Sicilia del periodo fascista, opera teatrale premiata dal Senato di Berlino.
La moglie del mafioso ritorna da Procida in Sicilia ed incontra sul ferry-boat un gruppo di persone, son le quali dialoga apertamente:

Moglie:
è già giorno
arriverò a casa
stasera
la corriera parte da palermo
tardi
arriverò al primo scuro
questo è il terzo viaggio
che mi fanno fare
paese e procida
procida e paese
Reduce:
potrebbe restare al confino con suo marito
Moglie:
non posso
mia figlia si deve ancora maritare
ogni partenza
la lascio da mio figlio sposato
e sto
col cuore all'isola
e la testa a casa
Funz.:
potrebbe avanzare la domanda di grazia
Moglie:
è inutile
quelli del fascio sono traditori
hanno chiesto aiuto
hanno fatto promesse
a cose fatte
dopo un mese dalle elezioni
i carabinieri
sono andati a pigliare
mio marito al feudo
Reduce:
arrestato
Moglie:
arrestato
a casa
il tempo per ritirare
il cambio della biancheria
ammanettato
gli hanno fatto attraversare
tutto il paese
al circolo
i civili
i cavallacci
stavano dietro i vetri
Frate:
l'alienazione
dell'asse ecclesiastico
ha creato
molti ricchi
Moglie:
dietro le tende ne un saluto
ne un sigaro
come un cane
un cane da mandria
ora la milizia
i cani neri
tengono le pecore a rigo
i villani
zappaterra
Funz.:
signora
dice cose
che non si possono dire
se la sentono
finisce male
Moglie:
male
esiste ancora male
Funz.:
è stato riportato
l'ordine nelle campagne
Moglie:
per continuare lo spasso
ascolti
alla masseria
il figlio del barone
metteva
piccole monete
con rispetto parlando
fra le natiche
di un
asinello sardignolo
poi
ci chiamava
sull'aia
frustava
l'asinello
che tirando calci
cacava denari
i ragazini raccoglievano
le monetine
fra la merda
e gridavano
l'asino del baronello
caca denari
Reduce:
c'è chi ha molto
c'è chi ha niente
solo gli occhi
per piangere
Pittore:
i sereni
pomeriggi
del feudo
in sicilia
ogni vent'anni
qualcuno
porta ordine
e garentisce
all'asino
di cacare
denaro
io
so
di un altro
che metteva
in riga
le galline
e le
voleva
fare marciare
l'ordine
del principe di satriano
di maniscalco capo della polizia
del colonnello bixio
del generale morra di lavriano
del conte codronchi
del prefetto mori
sembra il gioco dell'oca
l'alternativa
al latifondo
avrebbe dovuto
essere la cooperativa
Funz.:
ma che
dice
ho letto
un verbale
di una disciolta cooperativa
stradella interpoderale
tutti si
abbeveratoio sociale
tutti si
stalla sociale
molti no
stalle
singole
il motivo
fra le righe
il timore
di una iniqua
distribuzione
del foraggio
lei
è pittore
e vede...


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Ringrazio l'amico

Vito Accardo

per avermi fatto conoscere l'Autore



Da una conversazione
con i soci de
"La Koinè della Collina"

22.07.2006 ore 21.00

Feudo Borromeo (Burrumia)

Le foto sono state gentilmente concesse dall'architetto Carlo Foderà, Presidente del Club Amici Della Terra.

Si ringrazia la Banca di Credito Cooperativo Sen. Pietro Grammatico per l'aiuto concreto dato alla pubblicazione di questo volume.




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