Alberto Barbata
- la copertina - Piazza vitt. emanuele monumento ai caduti e chiesa madre, foto del 1938 del Cav. Ignazio Montalto
Un vivo ringraziamento al Cav. Vincenzo Montalto di Castelvetrano,
per aver consentito la pubblicazione delle immagini di Paceco scomparsa, tratte dall'archivio del padre, Cav. Ignazio.
Al Cav. Emilio Curatolo un particolare ed affettuoso grazie per le immagini fornitemi del ventennio fascista.
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Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
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L'AUTONOMIA PERDUTA E RITROVATA di Alberto Barbata
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Appendice LA GUERRA DEI CONFINI
La piazza in una foto del 1938 (foto del Cav. Ignazio Montalto).
Partendo dal Ponte prossima alla Borgata Xitta, e seguendo l'attuale torrente verso ovest, dividente le terre Seniazza e Gallo dagli altri Comuni di Xitta, Portazza, Margi e Cipollazzo continuerebbe sino a toccare la via vecchia di Marsala. Da detta via si farebbe percorrere secondo il proprio confine di Paceco cioè: la via sudetta ed il confine di detto lago, il mare delle quattro Saline ed il confine delle terre Nubia verso ovest. Indi procedendo col littorale del mare della salina Anselmo, e della contrada Salina Grande in direzione verso sud dovrebbe giungere sino alla foce del torrente che divide la detta contrada di Salina Grande dalla contrada Marausa. Dopo continuando verso sud-est, per il torrente medesimo dividente le contrade Salina Grande, Fontana Salsa e Guarrato, dalle contrada Marausa e Ballotta, va sino ad incontrare il confine dell'ex feudo Misiliscemi, e prolungando si ancora per il sudetto confine di Misiliscemi, e contrade Guarrato e Fontana Salsa, deve giungere sino alla via di Castelvetrano. Poscia traversando la sudetta via e continuando per il confine tra le parecchiata Margarita e Margaritella colle contrade Fontana Salsa, Mangiova, Mosca, Carestia, Donna Cristina, e Sapone sino a immettersi nella via di Sapone, ripiega verso est per la via Beneficiata e Basca, sino al torrente della parecchiata Gencaria sudetta e le contrade Basca e Pozzetti di Mancuso della contrada Bajata, e sino ad incontrare la via Trapani-Salemi. Di là seguendo la stessa direzione verso Nord della sudetta via Trapani-Salemi si farebbe correre sino al Ponte di Salemi, e prendere infine la direzione verso sud, seguendo il torrente divide la contrada Seniazza da quella di Ponte Salemi e Pezza dell'Oro sino al ponte sopradetto prossimo alla Borgata di Xitta d'onde era partito.
Stabilita così la linea di confinazione dei due territorj risulterebbe da quella la permuta seguente, cioè:
Che Paceco dovrebbe cedere a Trapani,
1. La Tonnara di San Giuliano e sue terre adiacenti.
2. La Conceria detta dei Cappuccinelli e sue terre aggregate.
3. L'ex feudo Xiggiari e le sue parecchiate denominate Pergola, Margarita, Margaritella e Xiggiari.
4. L'ex feudo Cialotta.
5. L'ex feudo Gencaria e sua Parecchiata.
6. La contrada Dattilo.
7. Le terre dette Timpone dello stato e piana dei Sorci.
Che Trapani cederebbe a Paceco:
1. Le contrade Misiligiafari, Fontanasalsa, Guarrato, Magiova, Carestia, Renda, Castellazzo, Sole e Gambacorta.
2. Le piccole parecchiate di terre Balatella, Carminello Pezzalunga, Mosca, Piretta, Donna Cristina, Leccio, Baronazzo, Scurò, Corso san Giovanni e Patitaro e Cipponeri.
3. Le contrade Porticalazzo e Belvedere, Boschetto e Boschettello, Basca e Malumbreri.
4. Le terre delle contrade Seniazza, Ferriato e Gallo.
5. Le piccole Salina Anselmo, Salinella, Uccellopio, e la Grande"(13).
Gli interessi erano grandi e tali pretese sarebbero rimaste lettera morta ed alcune delle previsioni si sarebbero realizzate soltanto dopo cento anni. Lo scambio non si attuò e neanche con il Comune di Monte San Giuliano, oggi Erice. La classe dominante della città falcata si sarebbe vendicata con l'aggregazione totale del territorio del Comune di Paceco, durante il ventennio, e precisamente in una giornata della calda estate del 1938.
I confini sarebbero stati rettificati soltanto un secolo dopo, nel 1979, da una legge regionale pilotata dalla classe politica della prima Repubblica, ma in maniera più democratica, con la salvaguardia delle frazione di Nubia e Dattilo, aree demografiche storiche dell'antica Paceco.
La "guerra dei confini" che aveva prodotto un infinito carteggio, sedute interminabili di Consigli e commissioni, nonchè convegni come quello del Centro Studi "Pompeo Colajanni", sembra sopita per altri interessi ed emergenze.
Secondo gli insegnamenti della storia, rimane un leone dormiente od un vulcano momentaneamente spento, pur nel superamento di antiche barriere e di vecchie concezioni sociologiche, all'alba della nuova "era" del terzo millennio.
(13) A.S.C. - Paceco - Registri del Consiglio Comunale - Registro n. 32 dal 13 ottobre 1876 al 15 agosto 1878 (Biblioteca Comunale. Il Comune aveva dato incarico al perito agronomo Francesco Fontana di redarre un progetto ed uno studio sulla nuova delimitazione territoriale da proporre, al fine di una eventuale permuta. Il Fontana, pacecoto, fu il più celebre agronomo del trapanese e le sue belle mappe topografiche sono consultabili presso l'archivio di Stato di Trapani.
SIGLE
A.S.C. = Archivio Storico Comunale - Paceco
A.C.S. = Archivio Centrale dello Stato - Roma
B.C. = Biblioteca Comunale - Paceco
C.P.C. = Casellario Penale Centrale - Roma (in A.C.S.)
G.U. = Gazzetta Ufficiale
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Copyright © by Alberto Barbata, Paceco, Italy
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La Koinè della Collina Associazione Culturale Paceco 2005
Ringrazio l'amico Vito Accardo per avermi fatto conoscere questo libro
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