Alberto Barbata


la copertina del libro

- la copertina -
Piazza vitt. emanuele
monumento
ai caduti
e chiesa madre,
foto del 1938
del Cav.
Ignazio Montalto




Un vivo ringraziamento
al Cav. Vincenzo Montalto
di Castelvetrano,
per aver consentito la pubblicazione delle immagini di Paceco scomparsa, tratte dall'archivio del padre, Cav. Ignazio.



Al Cav. Emilio Curatolo
un particolare ed affettuoso grazie per le immagini fornitemi del ventennio fascista.

Archivio culturale di Trapani e della sua provincia

L'AUTONOMIA PERDUTA E RITROVATA
di Alberto Barbata


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L'Autonomia perduta e ritrovata

Questa dichiarazione, inserita in un decreto prefettizio di nomina, sembra quantomeno strana. Una nota stonata per una vita spesa al servizio della Patria e del Governo fascista e per un uomo che aveva contribuito decisamente ad una importante realizzazione del Regime, il grande edificio-caserma delle Scuole Elementari, appena terminato ed inaugurato.
Vero è che la grande opera era stata realizzata dal regime con un decreto del Ministro dei Lavori Pubblici (n. 8269 del 23 ottobre 1933) che autorizzava il Comune di Paceco a contrarre un mutuo di £ 1.260.000 con la Cassa DD. e PP., da estinguersi in 35 annualità.



I gerarchi fascisti inaugurano il nuovo edificio scolastico

E basterebbe la realizzazione di questa opera, progettata dall'Ing. Pietro Morici, presidente della Federazione fascista degli Ingegneri della Provincia di Trapani, a contrastare le dichiarazioni del Commissario De Felice sulla incapacità finanziaria del Comune di Paceco, sulla sua povertà di bilancio, sulle striminzite condizioni del Comune di potere offrire servizi ai cittadini.
Il Commissario Cigliese non potè assumere la sua carica a causa di una malattia improvvisa ed il Prefetto Dompieri, al fine di provvedere all'amministrazione del Comune di Paceco, con decreto n. 21 del 9 gennaio 1938, nominò, in sua sostituzione, il dotto Francesco De Felice, consigliere di Prefettura. Nel decreto di nomina del De Felice, il Prefetto rimarcava espressamente una condizione essenziale: "Dovendosi provvedere all'Amministrazione del Comune di Paceco, dopochè il Comune di Trapani mediante deliberazione del 31 dicembre (1937) ha chiesto al Governo del Re di includere nel proprio territorio l'intero territorio del Comune di Paceco".



Cerimonia d'inaugurazione del monumento ai caduti

La fretta era evidente ed il progetto ormai era chiaro. La fIne dell'autonomia comunale di Paceco era ormai segnata e decisa.
Il 22 gennaio De Felice provvedeva, infatti, ad adottare il famoso atto deliberativo n.l, con il quale veniva deciso di mutare radicalmente il destino amministrativo della popolazione pacecota.
De Felice lasciò l'Amministrazione del Comune in data 30 aprile 1938, con un nuovo decreto di Dompieri in pari data, nel quale si evidenzia l'attuazione del citato atto deliberativo del 22 gennaio e che gli atti rispettivi, dei due Comuni, erano in corso presso il Ministero dell'Interno "senza che si possa prevedere quando potranno venire a conclusione".



Scheda segnaletica di Pietro Grammatico (dal Casellario Penale Centrale)

Al De Felice succedette il Cav. Salvatore Stalteri, incaricato della "temporanea amministrazione straordinaria del Comune".
I colpi di scena non erano terminati. Dopo qualche mese, il Prefetto Dompieri, precisamente il 1° di agosto, provvedeva a rinominare Commissario prefettizio il dotto Francesco De Felice, per la temporanea amministrazione del Comune di Paceco. Un affidamento per curare il trapasso, in vista dell'imminente decteto reale, ad un uomo di fiducia, estraneo senza ombra di dubbio alla realtà locale, ad influenze sentimentali, atarassico ad ogni eccezione e che aveva dato prova di fedele obbedienza. La questione era di una grande delicatezza ed il Prefetto non voleva sfigurare di fronte ad una certa classe dirigente locale, ai gerarchi politicamente ben agganciati con il Governo. Ma la questione di fondo, a nostro avviso, rimaneva il vero colore della pelle della gran parte dei pacecoti, il "rosso" che dava fastidio e non poco.
I precedenti c'erano stati e numerosi, con provvedimenti più o meno repressivi da parte delle autorità di polizia e della Commissione Provinciale di Trapani. I documenti riguardanti i sovversivi di Paceco sono conservati presso l'Archivio centrale dello Stato ­ Fondo Casellario Penale Centrale e sono stati resi noti, nella loro essenzialità, in una pubblicazione del Ministero per i beni culturali e ambientali, curata dal Prof. Salvatore Carbone e da Laura Grimaldi, dal titolo "Il popolo al confino - la persecuzione fascista in Sicilia", con prefazione di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica.(8)


(8) Carbone, S. - Grimaldi, L. - Il popolo al confino. La persecuzione fascista in Sicilia. Roma, 1989.


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La Koinè della Collina
Associazione Culturale
Paceco
2005







Ringrazio l'amico
Vito Accardo
per avermi
fatto conoscere
questo libro







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