Alberto Barbata


la copertina del libro

- la copertina -
Piazza vitt. emanuele
monumento
ai caduti
e chiesa madre,
foto del 1938
del Cav.
Ignazio Montalto




Un vivo ringraziamento
al Cav. Vincenzo Montalto
di Castelvetrano,
per aver consentito la pubblicazione delle immagini di Paceco scomparsa, tratte dall'archivio del padre, Cav. Ignazio.



Al Cav. Emilio Curatolo
un particolare ed affettuoso grazie per le immagini fornitemi del ventennio fascista.

Archivio culturale di Trapani e della sua provincia

L'AUTONOMIA PERDUTA E RITROVATA
di Alberto Barbata


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L'Autonomia perduta e ritrovata

E non bisogna dimenticare che il regime era stato preceduto dall'avvento, nel 1920, di una amministrazione comunale socialista, a capo della quale vi era uno dei personaggi più noti nel trapanese, nel campo della cooperazione e delle battaglie del ri­scatto delle masse: Pietro Grammatico, Sindaco e Consigliere provinciale.
Paceco era un paese moderno, uno dei migliori esempi in Sicilia, come afferma il Firpo, di pianificazione e programmazione urbanistica, una espressione felice all'interno di quel grande fenomeno sociale e politico che aveva attraversato la Sicilia nel secolo XVII, ad opera della monarchia spagnola. Uno dei paesi nuovi di Sicilia che ancora oggi viene studiato da urbanisti e storici.(5)
Non era, pertanto, un "nido d'aquile", un rifugio di banditi, ma aveva rappresentato un punto di coagulo ed un crogiolo del riscatto delle plebi siciliane. Il Principe aveva concesso una terra ed una casa a chi, da ogni parte dell'isola, desiderava iniziare una nuova vita, all'insegna di un riscatto sociale.
Le considerazioni sociologiche del Commissario risultano, ancora oggi, apparenti e non sostanziali, tendenzialmente persuasive, all'insegna di occulti disegni che neanche lui probabilmente conosceva.
Anche alla luce delle moderne concezioni amministrative che prevedono e realizzano nel tempo di oggi consorzi fra Comuni, all'insegna dell'efficienza e dell'economicità, nel superamento di antiche barriere di estrazione campanilistica.
"Solamente così, viene ripetuto incessantemente nell'atto deliberativo, potranno aversi in Paceco quei servizi dei quali gode il vicino capoluogo e, fra tutti, precipuo l'approvvigionamento idrico. Problema assillante quanto insolubile, nel passato e nell'avvenire per la insufficienza finanziaria di un Piccolo Comune povero, perennemente povero, alle porte di un Capoluogo, in pieno sviluppo, che ne assorbe continuamente le forze migliori. Per lo stesso motivo non ha e non avrà mai una fognatura ed ogni altra attrezzatura urbana, dalla sanitaria alla edilizia, non avrà mai la possibilità, la capacità di segnare un passo qualsiasi nella marcia data da ogni centro di vita dal nuovo ordine e dalle nuove esigenze civili. Tanto meno potrebbe, come pure appare naturale, divenire, la zona frequentata per diporto dalla popolazione del contiguo Capoluogo, facile e gradevole villeggiatura e passeggiata amena. Anche questa meritevole aspirazione potrebbe essere favorita unicamente dalla fusione amministrativa dei due Comuni, che facilita evidentemente le comunicazioni e gli scambi. Fusione che, oltre alla risoluzione di tutti i vitali problemi cennati, determina economie, specie se si guardi alla unificazione degli uffici amministrativi, produce un vantaggio immediato di grande rilievo: la partecipazione di Paceco a tutti i benefici derivanti dalle Istituzioni numerose di assistenza e benifìcienza, ospedaliere e di cantà umana, tanto ambite e veramente necessarie per una popolazione dove abbondano le masse minori e diseredate. Son quelle numerose e prospere Istituzioni che fanno veramente ammirevole e nobile la vita civile dell'antica Città di Trapani e che mancano interamente nel Comune di Paceco. Trapani e Paceco sono e sono state sempre una sola unità economica e civile, distinte solamente da motivi feudali un tempo, campanilistiche e particolaristiche poi, che il Regime vorrà ridimere e riunire".
Nel quinquennio in cui Paceco sarà frazione del Comune di Trapani, rimarrà abbandonata a se stessa, senza alcuno di quei vantaggi prospettati dal De Felice. Ed in primo luogo rimarrà senza quell'approvvigionamento idrico tanto agognato e promesso. Solamente nel dopoguerra, dopo la grande battaglia parlamentare per l'allacciamento al Montescuro ovest, della quale fece insegna il futuro deputato e senatore Pietro Grammatico, Paceco avrà la gioia di ricevere l'acqua nelle sue case, insieme a molti altri paesi della Sicilia sud occidentale.(6) Le fognature sono state realizzate e quasi ormai completate nell'ultimo trentennio. Di questi grandi servizi ancora oggi la città di Trapani è carente, pur con l'avvento del dissalatore e delle moderne possibilità finanziarie. Per gli altri argomenti addotti, è giusto stendere un velo di pietà, per la cosiddetta carità di patria, che oggi ci accomuna tutti in un unico destino. Il turismo residenziale in Paceco, prospettato dal De Felice, era stato sempre una realtà delle famiglie nobili e borghesi della città di Trapani, che ogni anno d'estate, in concomitanza con i lavori campestri, risiedevano nelle ville e bagli del territorio, ma anche nelle case rurali o del centro urbano, essendo il paese collocato su di un'altura tufacea, ricca di vegetazione, così come viene descritto magistralmente nella "licentia populandi" del 1607.
L'atto deliberativo n° 1 del 22 gennaio 1938, anno cruciale nella storia europea, con le prime avvisaglie di quella grande tragedia che avrebbe attraversato il nostro continente, terminava con il seguente appello lapideo: "Ritenuto che in vero necessità superiori ormai urgono e reclamano la liberazione da ogni inceppamento al libero respiro della nuova città che si va sviluppando, nei vari aspetti amministrativi, civili e militari, destinata ormai a rinnovare la missione di sentinella vigile della stirpe fra il mare Tirreno ed il mare d'Africa".
Subito dopo la pubblicazione dell'atto deliberativo, nei giorni del 2 e 4 febbraio del 1938, due cittadini contribuenti del Comune fanno istanza al Commissario Prefettizio affinchè venga loro rilasciata copia legale della deliberazione n.l del 22 gennaio 1938, adottata dallo stesso e relativa alla fusione del Comune di Paceco con quello di Trapani. I cittadini furono Nicolò Barbiera fu Antonino e Giuseppe Catalano fu Antonio. Il Commissario De Felice ne autorizzò il rilascio l'indomani della richiesta avanzata dai due pacecoti.(7)
A questo punto occorre ricordare che nell'arco del ventenruo si sono succeduti nell'amministrazione comunale di Paceco diversi Commissari prefettizi e Podestà, nonchè diversi burocrati, che non ebbero una vita tranquilla, certamente a causa delle diatribe interne, a livello provinciale, della federazione di Trapani del Partito Nazionale Fascista.
Ma gli avvenimenti che interessano lo studio della perduta autonomia del Comune di Paceco iniziano nel dicembre 1937, con le dimissioni improvvise del Podestà Capitano Francesco Barbèra, trapanese, ex combattente, Centurione della Milizia, comandante di un battaglione di CC.NN. della 174a Legione M.V.S.N., già da oltre quattro anni a capo della Amministrazione Comunale (dal 30 giugno 1933).
Il Barbèra, uomo energico e deciso, dal fiero cipiglio, era stato non solo un grande combattente, ma anche un abile animatore della vita cittadina ed un oculato amministratore. Nella nomina del suo successore, il dotto Francesco Cigliese, consigliere di prefettura, il prefetto Dompieri dichiara che il Barbèra, per sue ragioni personali, non potrà continuare più ad occuparsi dell'Amministrazione civica di Paceco.



Il Podestà Cap. Francesco Barbera, legge il discorso patriottico durante la cerimonia dell'inaugurazione del monumento ai Caduti. Accanto al podestà l'Arciprete Mons. Mario Ferro.


(5) "La città ideale nel Rinascimento. Scritti di Alberti. Filarete, ... " a cura di Gianni Carlo Sciolla, con un saggio introduttivo di Luigi Firpo. Torino, 1975.
(6) Grammatico, P. - Per l'acquedotto di Montescuro - Ovest. Roma, 1949.
(7) A.S.C. - Carpetta del Podestà - Gab. Anno 1938.


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La Koinè della Collina
Associazione Culturale
Paceco
2005







Ringrazio l'amico
Vito Accardo
per avermi
fatto conoscere
questo libro







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