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ANTONIO TARTARO

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ANTONIO TARTARO:

Nasce a Trapani il 29 gennaio 1921

Discendente da una famiglia dedita all'arte (celebre il negozio di strumenti musicali del nonno Antonio in via Torrearsa e quello del fratello del nonno, il famoso editore di cartoline Achille) u zù Totò, come è conosciuto a Trapani un po' in controtendenza dato che nella nostra isola Totò deriva da salvatore mentre è nel napoletano da cui discende la famiglia tartaro che ad Antonio si epiteta "Totò".
Diplomatosi geometra, fece parte della famosa classe del 21' quella che fu subito arruolata per la seconda guerra mondiale dove a Torio prestò servizio presso il Genio Artiglieria.
Dopo l'8 settembre 1943 trovo ospitalità nel Biellese dove lavorò alla Piaggio come collaudatore.
Tornato a Trapani dopo il 25 aprile 1945, sposò Rosa Castellana, figlia e sorella di due dei più conosciuti avvocati, scomparsi prematuramente. Dal loro matrimonio sono nati Salvatore (1951) e Beppino (1956), quest'ultimo ha seguito le "orme paterne" e dal 1999 è l'amministratore del sito www.processionemisteritp.it
Antonio Tartaro ha prestato la sua opera di geometra presso il Comune di Trapani, assumendo gli incarichi di Direttore del Cimitero e dei Giardini Pubblici cittadini. Insieme al maestro Giovanni De Santis fu tra i promotori del Luglio Musicale Trapanese ed è di tartaro il progetto sia della Palazzina Uffici del Luglio, sita alla destra dell'ingresso principale della Villa che del "bar" posto all'interno del parco, per la cui realizzazione si ispirò alle scenografie dell'opera lirica Wally di Alfredo Catalani.
Totò Tartaro ha progettato a realizzazione degli interni i molti esercizi commerciali trapanesi, tra questi, per sua ammissione, l'opera cui è maggiormente legato (unitamente alla Palazzina del "Luglio") è "La Cantina Siciliana" in via Giudecca.
Notevole la sua partecipazione alla processione dei Misteri, sia nel periodo legato ai bombardamenti della chiesa di San Michele e alla ricostruzione dei gruppi. Un episodio che ama citare è quello di quando un muratore gli portò a casa, non sapendo dove… collocarla, la testa di Maria del gruppo "la Deposizione" trovata tra le macerie. "La tenni con cura e tutta la note non chiusi occhio pensando a cosa c'era a casa mia quella notte. La mattina dopo la consegnai con amore alle abili mami dei restauratori "nella quale dal 1947 al 1954 ha ricoperto il ruolo di Console del gruppo "Gesù dianzi ad Erode" quando questi, dopo il grave dissesto successivo alla seconda guerra mondiale, venne affidato ai Dipendenti Comunali.
Successivamente fu Console Onorario dell'Ascesa al Calvario, per espressa volontà dell'indimenticato Francesco Paolo Romano, fondatore della "Casa del Vino" e Capoconsole del gruppo. In quegli anni, unitamente all'altro mitico console del gruppo, u zu Pio Savona, commissionarono all'orafo Nicolò Messina l'elmo d'argento del centurione che trascina Gesù che e che dopo alterne vicende è tornato in processione nel 2008.
Insieme all'avvocato Mario Serraino e ad altri concittadini è stato tra i promotori della ricostituzione della Confraternita di san Michele Arcangelo che dal 2000 non sfila più in processione.
Profondo il legame di Totò Tartaro con il folk. Sin quasi dalla fondazione (1935) e sino agli anni '80 ha fatto parte del "Coro delle Egadi" autentica istituzione cittadina. Celebre la sua voce da baritono, conosciuto e apprezzato soprattutto per l'esecuzione della celebre "U me sciccareddu" che il grande baritono lirico Gino Bechi ascoltò da Tartaro e che volle incidere in una celebre incisione d'epoca.
Dismesso il canto per ragioni d'eta, ha offerto la sua inventiva artistica dipingendo le "quartare" (bummali) del Coro delle Egadi e di altri gruppi folk e tra le sue ultime realizzazioni la scenografia della commedia dialettale "Sciola", posta in scena dal "Coro Città di Trapani".


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Questa scheda è stata fornita dal figlio Beppino al quale vanno i sentiti ringraziamenti.

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