GIUSEPPE OSORIO o OSSORIO:
Nasce a Trapani il 22 settembre 1697
Muore il 9 giugno 1763
Fu ambasciatore del re di Sardegna in Inghilterra e in Spagna e poi primo ministro del Regno Sardo. La sua carriera diplomatica fu rapidissima. A solo 23 anni nel 1720 era già addetto di Legazione in Olanda e il 25 Novembre 1729 fu, nominato ambasciatore sardo alla Corte di re Giorgio II d'Inghilterra.
"Nel giro di pochi anni diviene l'artefice dell'azione diplomatica perseguita dal Piemonte, l'unico Stato italiano, nel Settecento, partecipe attivamente alla vita europea.
La sua abilità diplomatica fu riconosciuta ampiamente da Giorgio II e per la prima volta nella storia inglese un ambasciatore ottenne di presenziare alle sedute della Camera dei Lords.
Nel 1730 Vittorio Amedeo II abdicò in favore del figlio Carlo Emanuele II, e l'Osorio che aveva goduto dell'amicizia giovanile del giovane re fu riconfermato, prima alla carica di ambasciatore sardo, e dopo elevato a primo ministro. E tale fiducia fu ripagata ampiamente. Nel 1743 a seguito del Trattato di Worms, l'Osorio, attraverso l'alleanza austro-sarda gettò le basi della stabilità europea e nel 1748 al tavolo del Trattato d'Aquisgrana, mise fine praticamente alla questione della successione austriaca. Successivamente posto di fronte al delicato problema di pacificazione tra il Regno Sardo e quello di Spagna, riuscì a convogliare a nozze il Principe ereditario Vittorio Amedeo con l'infanta Maria Antonia, sorella del re Ferdinando VI, figlia e successore di Filippo V. (1750)
Nel 1756 viene richiamato a Torino dove, nominato Primo Ministro del Regno per le sue speciali capacità riceve il più alto riconoscimento del Regno Sardo, il Collare della SS. Annunziata (1763) che gli dava diritto al titolo di "Cugino del Re"
L'ultima fatica del grande diplomatico fu la pace della Guerra dei Sette Anni (1756-1763) firmata a Parigi il 10 febbraio.
Pochi mesi dopo sul letto di morte ebbe a dire ai suo confessore, padre Romualdo, che mai "in quarant'anni di servizi d1plomatici, aveva detto una bugia per favorire la sua Corte."
Il 9 giugno 1763, il diplomatico che "non mentì mai" chiuse per sempre gli occhi. Per sua disposizione testamentaria fu sepolto nella chiesa di SS. Maurizio e Lazzaro.
Uno dei giudizi più belli sulla sua opera di statista lo diede il De Fassan nella sua "Storia generale della diplomazia francese":
"Il cavalier Osorio si era conquistata molta considerazione personale per la sua dirittura e per la sua franchezza. La sua parola era considerata un titolo sacro, poiché egli aveva la nobile ambizione di non avanzare una proposta men che lecita e di aspirare a liberar la politica da ogni falsità indegna del rango e del carattere di colui che la dirige".
Clicca per leggere il testo di Domenico Virzì tratto dal giornale IL FARO anno 46 nr 03 (2004)
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