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CARMELO MORREALE

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CARMELO MORREALE:

Nasce a Trapani il 14 gennaio 194

Figlio di Giuseppe e di Grazia Vanella.
Animo inquieto e ribelle, apparteneva ad una famiglia benestante, il padre era imprenditore. La sua passione per le auto, lo portò a partecipare, più volte, alla crono scalata del Monte Erice. All'età di venticinque anni conobbe una ragazza straniera e con lei partì. Gli anni, circa dieci, della sua permanenza all'estero sono avvolti nel mistero. Si dice che si sia concesso ad ogni tipo di vizio e di sregolatezza. Tornato a Trapani si dedicò alla sua arte. L'alcool e la sua instabilità mentale lo portarono spesso ad essere ospite di varie strutture psichiatriche. Oggi è ospite della SALUS, struttura psichiatrica di Salemi.

Una nota di Rosa Maria Ancona
“Purezza di forme” nell’arte di Carmelo Morreale
Una fantasia ossessiva, un’anima tormentata come il vento marino che passa furioso per i vicoli trapanesi. Carmelo Morreale è l’artista sofferente, malato d’angoscia.
E’ vissuto in Trapani, disperato ed errabondo nei vicoli antichi, nella zona del porto, steso sulle panchine, a torso nudo,girovago per Via Fardella...
Eppure, la precisione del disegno, ben delineato, ha un suo stupefacente rigore temperato, appena, dal colore sfumato. A volte è un pastello, sapientemente utilizzato, o una china o uno sbuffo d’acquerello a rendere gradevole la sua composizione.
I motivi artistici risultano gli ossessivi significati mediterranei: barche e mare, uccelli o fiori, tratteggiati, o sagome informi dalle malinconiche vibrazioni.
Si prova piacere a scrutare le sue piccole, delicate composizioni artistiche.
Una “natura morta”, una “barca solitaria”, che Carmelo regala su lievi fogli alle commesse dei negozi.
A volte baratta una tempera o un olio per un paio di sigarette o un mezzo litro di vino.
Strisce di colori gessosi: il nero, il sanguigno o l’azzurro con variegate armonie dall’effetto elegante, di delicata compostezza.
Una passione mediterranea lo possiede per i temi che ripete con immediatezza di esecuzione.
Effetti di luci ed ombre alimentano la sua fantasia che ruba atmosfere insulari...
La sua stravaganza ha evocato il celebre Pablo Picasso nell’abbigliamento bizzarro, nel copricapo tenuto di sghembo...
Malgrado la sua sofferta e vagabonda esistenza, rivela a noi l’incanto segreto delle forme stese sul foglio bianco. Una malinconia che può trovare lontano riscontro nell’arte di Giorgio Morandi, il bolognese che imprigionava gli oggetti su uno sfondo neutro.
Le “nature morte”, di potente semplicità lo accostano al rigoroso artista, nell’isolamento intellettuale, nelle “composizioni contemplative” di una disarmante purezza.
Armoniosi tratti, sottili variazioni di colore, linee semplici, colori primari rendono gradevole l’equilibrio artistico.
Certamente una sensibile personalità sconvolta, però,dalle disarmonie dell’io...
Perché l’artista crea senza regole fisse, seguendo il suo impulso, arrangiandosi con mezzi espressivi elementari. Evidenziando, però, nell’uso delle linee e dei colori “puri”, la relazione con il movimento insito nello spazio compositivo.
Carmelo Morreale trova un’ancora di salvezza nell’arte pittorica. Forza che lo solleva dal vuoto e dalla disperazione per regalargli brevi momenti sereni. Valore che gli ridà la dignità perduta fra i meandri di un’esistenza raminga.
Originale e sfortunato, artista che ha trovato nell’arte un sentiero agevole...
Le forme artistiche da lui delineate, hanno motivi armoniosi, evocano il fluttuare poetico e suggestivo del bianco di fondo.
Un’abilità espressiva che fa di lui un artista genuino e puro...
Non per nulla incrociandolo, di tanto in tanto, i trapanesi affettuosamente lo chiamano “Maestro”, riscattandolo dalla sua condizione.

english translation by Marco Lucio Papaleo
“Purity of shapes” in the art of Carmelo Morreale.
An obsessive immagination, a tormented soul, like the sea wind, storming through Trapani's alleys.
Carmelo Monreale is the suffering artist, ill from anxiety.
He lived in Trapani, hopeless, roaming on the ancient streets, near the harbour, lying on the bench, shirtless on Fardella Street.
But the precision of the paint, well outlined, has got an amazing rigor, just tempered by the nuanced colours. Sometimes is a skillfully used pastel, sometimes a china ink, or a watercolor blur, that makes his composition graceful.
His artistic patterns appears to be the obsessive mediterranean meanings: boats and sea, birds or flowers barely dashed, or shapeless silouhettes with their melancholic vibrations.
It is pleasant to peer his little, delicated artistic works.
A still life, or a “lonely boat”, drawn on faint sheets, that Carmelo leaves as a gift to store clerks, or sometimes trades for a couple of cigarettes or some wine.
Stripes of chalky colours: black, vermillion, blue, in several elegant armonies, delicately composed.
A mediterranean passion takes him and forces him repeating, quickly, those themes, again and again.
Lights and shadows feed his fantasy, a fantasy that steal island atmospheres...
His extravaganza resembles that of the famous Pablo Picasso in his bizarre couture, in his crooked hat...
In spite of his suffered and wandering existance, he reveals to us the secret enchantment of shapes on a blank sheet.
A melancholy reminding in some way the art of Giorgio Morandi, the artist from Bologna who catched objects on neutral backgrounds.
Mighty simple still lifes, those of Morreale, approaching him to the rigorous artist, in his intellectual isolation, in his “contemplative compositions” of disarming purity.
Harmonious traits, thin variations of colour, simple lines, primary colours makes enjoyable the artistic equilibrium.
He surely was a kind personality, shocked, anyway, by the disharmony of his inner self...
Because the artist creates without fixed rules, following his instinct, fending with the simplest expressive means.
Carmelo Morreale finds salvation in the art of paintry. Like a force that lift him from emptyness and desperation, just giving to him some brief moments of serenity. Its a valour that makes him regain his dignity, once lost in a wandering existance.
Original but unlucky, he was an artist that found in art an easiest route in life...
The artistic forms outlined by him have harmonic patterns, and summon the poetical and suggestive fluctuating of the white on the background.
An expressive ability that makes him a genuine, pure artist... In fact, the Trapani folk, crossing him by the street, call him “Maestro”, redeeming him from his condition.




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Questa scheda è stata fornita da Rosanna Sanfilippo, Maria Rosa Ancona, la traduzione in inglese è di Marco Lucio Papaleo

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