ROSALBA MONTELEONE:
Nasce a Paceco il 1° Gennaio 1952
Muore nel mese di ottobre dell'anno 2004
Ha vissuto a Paceco dove abitava nella Via Marsala nei pressi del vecchio 'stazzuni', in cui suo padre era scomparso troppo presto già nel 1958, quando lei aveva appena sei anni. Nel 1998 Rosalba Monteleone perdeva anche la madre che per motivi vari non aveva potuto occuparsi di lei, tanto che era stata costretta ad affidare la figliola all'Istituto Ragionale d'Arte Femminile di San Cataldo (Caltanissetta) dove Rosalba rimase per circa 12 anni diplomandosi nel 1969 -appena diciassettenne- «Maestro d'Arte». Questi anni indubbiamente contribuirono anche ad arricchire il suo amore per il bello e per la pittura in particolare. Fresca di diploma insegnò quindi, solo per qualche anno però, presso la Scuola media del suo paese natìo. Ma poi scattò in lei quella scintilla speciale legata anche alla sua bellezza tipica siciliana, occhi verdi, capelli scuri e abbondanti, pelle olivastra, fisico perfetto, gamba agile e lunga che le consentirono fino al 1986 di lavorare nel palermitano come indossatrice, curando anche nel mentre il suo amore per la pittura. Dal 1999 al 2000 dai microfoni di Radio Tele Mare in Trapani, condusse facendosi chiamare 'Bianca' (un omaggio forse al suo animo candido e puro) un programma molto seguito in cui intratteneva i radioascoltatori su argomenti a carattere sociale o sentimentali: cosa che la gratificava poichè in tal modo poteva anche comunicare con gli altri liberamente senza assilli o costrizioni. Rosalba conobbe a luglio del 1986 Camillo Mangiarotti (che gli amici chiamavano Emilio), e fu amore a prima vista, tanto che dopo appena dieci mesi Rosalba ed Emilio convolarono a nozze essendo entrati subito in perfetta sintonia di idee e sentimenti. E rosalba si sentì felice con il suo compagno e nella gestione del negozio ben avviato di piante e fiori. Sembrava potesse essere una favola a lieto fine la loro, ma dietro l'angolo inesorabile c'era una drammatica fine segnata inesorabilmente per Rosalba che verso la fine dell'estate 2003 cominciò a sentirsi male: si trattava di un terribile tumore a colon e fegato che nell'Ottobre del 2004 spense definitivamente un bellissimo fiore chiamato Rosalba. A marzo del 2005 il marito ha voluto che le sue poesie sparse tra i diari (dei quali ancora alcuni possibilmente vedranno la luce prossimamente) venissero raccolte nella silloge «Ruscello dell'anima», affinchè i sentimenti e la forza d'animo di Rosalba venissero trascritti a futura memoria di chi legge e leggerà. Personalmente -essendo stato un suo docente di Matematica ed Osservazioni Scientifiche, quando frequentò la Scuola Media di Paceco- conserverò di lei il ricordo di una ragazza bellissima, solare, aperta all'amicizia con le compagne di classe. Ma soprattutto avrò sempre viva in me l'immagine di lei che -mentre i giovanotti nel vederla se la 'mangiavano' con gli occhi - sfilava quasi da Piazza V.Emanuele per imbroccare la Via Ugo Foscolo (in cui abitavo con la mia famiglia), lasciando alle spalle come un alone di ammirazione per quella gazzella dal passo felpato che percorreva tutta Via Foscolo arrivando in fondo per incrociare via Marsala dove viveva con i suoi.
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