IGNAZIO MESSANA:
Nasce ad Alcamo il 21 Gennaio 1947
Ha insegnato tecnologia meccanica negli istituti secondari di secondo grado. E' stato presidente di Archeoclub d'Italia sede di Alcamo ed esperto della Provincia Regionale di Trapani per le risorse locali. E' impegnato in attività di ricerca, studio e promozione del territorio. E' autore di saggi, articoli e monografie. Ha scoperto numerose aree archeologiche, in particolare l'importante sito sul monte Ferricini, un santuario relativo ad età tardo-arcaica o alla prima età classica. Una sua collezione di anse di anfore rodie vinarie con bollo, databili III-II sec. a.C., è esposta al castello trecentesco dei Conti di Modica in aggiunta a numerose tegole bollate di epoca ellenistica, romana e tardoromana.
Le iniziative di riconoscimento e valorizzazione delle risorse locali di tipo archeologico, naturalistico e culturale popolare si sono concretizzate con la pubblicazione dei volumi:
La Preistoria ad Alcamo (2003);
Alcamo romana e araba - le fattorie, i casali (2004);
Terracotta - i semi del Mediterraneo (2006) edito dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina;
Demetra ad Alcamo (2009);
Il sentiero delle orchidee (2011) edito dalla Provincia Regionale di Trapani e dal Rotary club di Alcamo.
Longarico Al-Qamah Alcamo, Viabilità, epigrafi e simboli del primo cristianesimo.
L'obiettivo del lavoro, come afferma l'autore, è quello di contribuire a chiarire alcuni interrogativi sulla storia di Alcamo. Uno studio nato da un fortuito accadimento: il rinvenimento, nel corso di alcuni lavori agricoli, di reperti archeologici nell'area di contrada Morticelli. Una bellissima sintesi di competenza e passione. Passione per la propria storia, per i luoghi dell'esistenza personale, per i suoi significati materiali, e poi la perizia da grande ricercatore che non ha nulla da invidiare a quella di altri esperti, magari più titolati, della materia. Una analisi sorretta dalla visita dei luoghi e dal confronto con moltissimi autori e studiosi, insieme ad una accurata lettura della trasformazione del paesaggio e del suo lento divenire. E infine le ipotesi su antichi insediamenti, proposte quasi in punta di piedi, con il rispetto massimo per le convinzioni degli altri, aperto al confronto e alla verifica. Uno studio fatto di giorni e giorni di ricerca, di interminabili camminate, di ore passate a fissare il terreno o un rudere. E ciò non si può fare senza un forte amore per la propria terra. E senza questi entusiasti "investigatori" il nostro passato sarebbe sicuramente più povero. Ignazio Messana ben si colloca in questa fortunata scia di studiosi siciliani che hanno rappresentato spesso baluardi contro la perdita di patrimoni inestimabili e sono ancora oggi straordinari conoscitori del territorio che percorrono in lungo e in largo, in qualche caso supplendo alle istituzioni preposte, tante volte lontane e qualche volta assenti. (dalla presentazione di Alfonso Lo Cascio)
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