GINO LIPARI:
Nasce a Trapani nel 1945
Muore a Trapani il 29/10/2008
Dall'articolo pubblicato su EXTRA scritto da Beppino Tartaro:
Un uomo del popolo, appassionato dei Misteri
Gioacchino Lipari ci ha lasciato lo scorso 29 ottobre dopo una lunga e sofferta malattia.
Giornalista, studioso della storia e delle tradizioni trapanesi, Gino, come era da tutti conosciuto, nacque a Trapani nel 19945.
Amava definirsi un "uomo del popolo" per quel suo parlare schietro, senza peli sulla lìngua, diretto al cuore della gente.
Radioamatore apprezzato, lo si incontrava puntualmente in tutte le manifestazioni che coinvolgevano la città con il
taccuino e la macchina fotografica, pronto ad immortalare sensazioni e immagini; così come lo si incontnva alla
"Fardelliana" dove amava ricercare fatti e atti della vita trapanese di un tempo.
I suoi articoli furono pubblicati su diversi giornali e riviste trapanesi, da "Trapani Nuova" a "Il Faro",
da "La Sicilia" a "Lo Scarabeo", frizzante giornale studentesco, fondato nei primissimi anni'80.
Approfondì la ricerca storica sull'isola di Marettimo, dirigendo il periodico "Il giornale delle E8adi", ma la sua
più intensa collaborazione fu indubbiamente quella con il "Giornale di Sicilia".
Era tuttavia alle processioni della Settimana Santa che Gino offriva la sua passione più grande e la sua cultura.
Autore di diverse monografie sui riti pasquali e spesso commentatore nelle dirette televisive della processione,
Lipari non mancava di abbinare la storia alla trapanesità assoluta dei Misteri.
Nella sua ultima opera "Passio Drepani cum ars hortolanorum", edita a cura del ceto degli Ortolani, oltre a
raccogliere con dovizia di particolari la storia è le curiosità della processione, si schierò apertamente a favore del
ritorno degli incappucciati nella processione, rivendicandone proprio la tradìzione popolare degli stessi.
Personaggio amato e discusso per il suo carattere, farà sicuramente un certo effetto per la prossima processione
dei Misteri e per quella di "Santu Patre", non vederlo in prima fìla nelle fasi più salienti ma, come sempre
accade, si apprezza oggi di quel che Gino era!.
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