GIUSEPPE DI MARZO:
Nasce ad Trapani, nel 1922
Cresciuto nei rioni ovest del centro storico, si è formato in ambienti familiari e sociali penneati profondamente di cultura marinara.
Candidato ad una vita di mare, fu dagli eventi dirottato, a fine anni quaranta, verso al professione notarile. Che egli esercitò sino al 1988.
Da rilevare, sul piano letterario, che già durante il periodo bellico aveva scritto, da militare, un "diario", registrando emozioni e vicende vissute in quella particolare, irripetibile fase della sua vita giovanile. Diario che, cinquant'anni dopo, vide la luce sotto il titolo "IN QUEL 1943", e che venne depositato in diverse biblioteche pubbliche, in particolare presso l'"archivio Diaristico Nazionale" ("La memoria degli italiani") di Pieve di S. Stefano in Toscana.
Motivato dal suo intenso anèlito cittadino e dall'attaccamento a quel vecchio mondo in cui si alimentarono le radici della sua formazione e che vedeva cambiare e sotto certi aspetti civici, ahimè, degradare giornio dopo giorno, maturò negli anni 95/95 l'idea di conservare, per quanto possibile, la memoria del patrimonio popolar-culturale marinaro trapanese, componendo "Echi dialettali della vecchia Trapani"; raccolta lessicale che venne pubblicata: in 1^ edizione (300 pagine) nel 1977; in 2^ edizione (400 pagine) nel 1999, e nel 2006 conclusivamente nella 3^ definitiva edizione ulteriormente elaborata ed integrata (oltre 500 pagine) sotto titolo emblematicamente esteso.
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