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CARLA ACCARDI

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CARLA ACCARDI:

Nasce a Trapani nel 1924

Vive a Roma.

Assecondata dal padre nella scelta verso le arti visive frequenta le Accademie delle Belle Arti di Palermo e poi di Firenze. Nel 1946 si trasferisce a Roma, cittā dove risiede tutt'ora.
Nella capitale incontra gli artisti Ugo Attardi, Pietro Consagra, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato, Piero Dorazio, Mino Guerrini e Achille Perilli, con cui nel 1947 dā vita a Forma 1, uno dei gruppi impegnati sul fronte dell'arte astratta, che sarā fra i protagonisti dell'incipiente dibattito artistico italiano denominato dallo scambio fra realisti di ispirazione marxista ed astrattisti.
La sua prima mostra personale risale al 1950, presso la Galleria Numero di Firenze.
L'attivitā di Accardi si fonda su una poetica del segno, che a partire dal 1954 si articola per insiemi di segmenti pittorici bianchi stesi su fondi neri. Questa scelta espressiva collega Accardi alle maggiori ricerche contemporanee dove i segni pittorici diventano grafemi di una scrittura visiva. Il maggior mentore di quella tendenza, il critico francese Michel Tapič segue il lavoro di Accardi e la inserisce nelle mostre da lui curate. In questi stessi anni partecipa a diverse mostre collettive a Pittsburgh, Düesseldolf, Roma, Tokio, Londra.
Negli anni Sessanta, Accardi recupera il segno-colore, giā adottato nei primi anni Cinquanta, accentuando perō il valore cromato fino alla sua resa luminescente.
Nel 1964 espone le sue opere alla XXXII Biennale di Venezia con una sala personale, presentata da Carla Lonzi, con la quale l'artista inaugura un profondo sodalizio culturale che travalica lo specifico del dibattito artistico per giungere, negli anni Settanta, alla militanza femminista in cui Accardi si impegna in prima persona.
La ricerca basata sul segno-colore trova una ulteriore radicalizzazione dalla metā degli anni Sessanta, quando l'artista adotta come supporto le superfici plastiche trasparenti, il sicofoil.
In questo modo la superficie recante i segni colorati si apre allo spazio.
L'interesse per le relazioni significanti fra opera e ambiente giunge alla radicalitā di opere come Tenda, 1965, o Triplice Tenda, 1969-71, vere strutture abitabili dallo spettatore, o come i Rotoli, 1965-70, dove il sicofoil, liberato dal telaio e arrotolato su se stesso, si pone sul limite in decidibile tra pittura e scultura, o ancora come le opere del 1978 dove il colore scompare dalla superficie e definisce invece il telaio, strutturato in libere conformazioni. A partire dagli Ottanta, Carla Accardi torna di nuovo alla tela.
Il colore si intensifica e ricopre superfici di tela grezza in composizioni di segni tracciati attraverso stesure corpose e forti.
Il vuoto ricercato fin dagli anni '50, viene evocato dagli spazi primi di colore che si alternano a segni carichi di pittura dai colori brillanti.
Nel 1988 Carla Accardi č presente alla Biennale di Venezia con una sala personale e viene invitata a partecipare alle principali rassegne storiche dell'arte italiana, alle Mura Aureliane nel 1981, al Kunstverein di Francoforte nel 1985, alla Royal Academy di Londra nel 1989.
Nel 1994 č a New York per la mostra The Italian Metamophosis 1943-1968 al Salomon R. Guggenheim Museum e a Fukuyama per Mistero e Mito.
Momenti della pittura italiana 1930-1960-1990, presso il Fukuyama Museum of Art.
Nello stesso anno il castello di Rivoli le dedica un importante mostra.
Diverse personali vengono realizzate in questi anni, alla Salvatore Ala Gallery di New York, al Kunstverein di Ludwigshafen am Rhein e alla Stadtische Galerie di Wolsburg, all'Atelier del Bosco di Villa Medici a Roma, al Kunstmuseum di Bonn, alla Galerie Meert Rihox di Bruxelles, alla Galleria Massimo Minini di Brescia.
Nel 1998 prende parte alla rassegna Minimelia, al palazzo delle Esposizioni a Roma e al P.S.1 Contemporary Art Center di New York, nel 1999.
Nel 2001 le sue opere son di nuovo in mostra presso il P.S.1 Contemporary Art Center di New York, nel 2002 in una personale al Musee de la Ville a Parigi e a novembre dello stesso anno alla Galleria Laura Pecci a Milano.


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Questa scheda č stata tratta dal sito dell'artista su segnalazione dei Mario Giacalone webmaster TrapaniMag.it

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