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ANTONINO BARONE

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ANTONINO BARONE:

Nasce il 21 di agosto del 1972 ad Erice

Da Mariano, operaio nel settore privato dell’elettrotecnica e da Angelina Messina, casalinga.

(ndr: autobiografia tratta dal suo sito)

Sin da piccolo mostro particolare interesse per il dialetto siciliano soprattutto per le commedie dialettali che mi capitava di tanto in tanto di vedere e una spiccata predisposizione alla rima e alla recita. A conferma di ciò voglio raccontarvi un aneddoto; avevo appena otto anni quando uno zio, venuto dalla Germania, mi regala un disco con la storia in dialetto di Salvatore Giuliano. Mi sono totalmente appassionato a questa cosa a tal punto di scriverla prima e impararla a memoria poi. Non c’era occasione migliore di un compleanno o matrimonio per esibizioni improvvise e nello stesso tempo lasciare della poesia.
Nel 1982 approdo nella processione dei misteri, un po’ per caso, un po’ per destino divento protagonista in una manifestazione che conoscevo solo da dietro le quinte per averla vista sfilare il venerdì sera sulla via Fardella assieme ai miei genitori e a mio fratello. Ricordo pure che avevo il terrore degli incappucciati (non per niente a Trapani venivano chiamati "lupunara") quando questi passavano davanti a noi a tal punto da aggrapparmi saldamente sulla gamba di mio padre. L’esperienza dei Misteri ha dato una svolta decisiva alla mia vita. Da essa provengono le mie più forti ispirazioni poetiche; un contenitore di emozioni inesauribile, infatti, proprio a questo evento ho dedicato gran parte delle mie composizioni.
Gli anni della scuola media, presso l’istituto "Antonino De Stefano", non sono stati molto felici e innovativi. Mi sono trovato in un periodo delicato della vita, soprattutto verso i 13 e i 14 anni, privo di interessi particolari e di motivazioni, a parte per lo sport al quale dedicavo tutto il mio tempo libero. Questo continuo sottrarmi allo studio, infatti, è stato causa di una bocciatura obbligata quanto prevista; è stato il primo, vero e grande dispiacere che ho dato ai miei genitori. Conseguita la licenza media i miei genitori decidono di iscrivermi, con la mia completa adesione, all’istituto professionale per odontotecnici "Ernesto Ascione" di Palermo. Era il 1987 quando, a soli 15 anni, mi sono trovato quotidianamente a rimbalzare da Trapani a Palermo e viceversa. Nonostante qualche passo falso fatto all’inizio del quinquennio, riesco comunque a conseguire prima il diploma di qualifica come odontotecnico e poi il diploma di maturità professionale. Proprio in questi anni scopro la mia vena poetica e il desiderio di mettere nero su bianco ogni sensazione, ogni cosa, piccola o grande, che mi colpiva in maniera particolare. Così nel 1988 scrivo la mia prima poesia intitolata "‘U sicilianu" e un’altra successiva "Sicilia mia" quest’ultima peraltro presentata ad un concorso poetico scolastico con esiti positivi. Poi ancora "Misteri ‘89" che apre il sipario ad un nuovo repertorio destinato negli anni a divenire ricco e interessante, quello, appunto, dedicato alla secolare processione del Venerdì Santo. Ho iniziato così a verseggiare in maniera totalmente spontanea curando soprattutto la rima e la sua musicalità.
Nel 1991 conosco Rita che diventa la mia fidanzata e successivamente mia moglie. Il rapporto intenso che mi lega a lei è motivo di ispirazione (… A Rita). Nel frattempo, concluso il pesante ciclo di scuola e tirocinio, lavoro come dipendente presso laboratori odontotecnici. E’ una professione che mi piace svolgere ma non mi realizza economicamente; poi, il 12 di luglio del 1994 parto per il servizio militare. Rimane intatto nella mia memoria quel triste giorno della partenza, quel pianto affannato di Rita, quello rassegnato di mia madre. La destinazione è Orvieto al 3° reggimento "guardie" Granatieri di Sardegna e poi il trasferimento all’Ospedale Militare di Medicina legale di Roma Cecchignola dove ho conseguito il diploma di qualifica come infermiere generico. A ottobre dello stesso anno ricevo incarico e nuova destinazione, per fortuna l’ultima, dove ho trascorso i restanti 9 mesi di servizio. A Civitavecchia mi sento un po’ a casa mia, c’è il mare, il porto, ritrovo il mio ambiente naturale e anche in caserma dopo il primo periodo raggiungo un equilibrio mentale e fisico che mi aiuta molto soprattutto nei rapporti interpersonali e nel lavoro in infermeria. Con il ciociaro Wladimir Felluca e il calabrese Francesco Scarcelli, entrambi infermieri professionali, instauro un rapporto d’amicizia sincera che, ancora oggi, dopo svariati anni continua. A loro è dedicata la poesia "Amici comu ‘i frati". In questi mesi non è certo mancato il tempo di comporre altri versi, dettati da uno stato d’animo instabile, dalla nostalgia divenuta sofferenza, dalla tragica e logorante attesa. Nascono, infatti, da una polveriera a un’altra "‘U surdatu ‘namuratu", "Li massari", "Misteri: stiornu e aeri" e "Accussì un m’abbasta". Poi, il 28 di giugno del 1995 arriva il concedo. Un momento tanto atteso quanto triste. Tre amici uniti dal destino devono dividersi, ognuno per la propria strada e verso il proprio futuro.
Il rientro a casa è stato stupendo, vi lascio immaginare la felicità e l’emozione che ho provato nel riabbracciare i miei cari, essere nuovamente tra le mie cose e nella mia terra. Ritorno a lavorare come odontotecnico presso un laboratorio ma per racimolare qualche soldo in più inizio un attività commerciale di vendita diretta nel settore dell’igiene. Cresco a livello poetico, le mie poesie piacciono alla gente, infatti, nello stesso anno un’emittente televisiva locale mi dedica uno speciale dal titolo "Misteri e poesia" dove ho presentato tutto il repertorio sui misteri al completo. L’esperienza si ripete anche l’anno successivo; la stessa emittente manda in onda un programma dal titolo "Prima del grande giorno" dove vengono presentati i retroscena della manifestazione. Presenta Salvatore Licata e gli ospiti in studio sono Massimiliano Galuppo, veterano della manifestazione e opinionista, ed io che nell’occasione ho recitato una poesia inedita.
Nel 1996 partecipo ad un concorso di poesia dialettale "Eugenio Montale" organizzato dalla pro-loco di Locogrande dove ricevo l’attestato di merito e la pubblicazione della mia poesia nella raccolta antologica realizzata per l’occasione. Nello stesso anno inizio una stretta collaborazione con l’editore di una rivista locale dal titolo "Nuovi Orizzonti" dove gestisco tutto quello che riguarda le pubbliche relazioni e la sezione poesie. Incomincio così a far conoscere le mie composizioni, infatti, approfittando dell’inizio della quaresima del ’97 scrivo una rivista supplemento Nuovi Orizzonti dal titolo "Passione e Tradizione" dove ne vengono pubblicate alcune del repertorio "Misteri". Nello stesso periodo partecipo, con la poesia "N’omu bammineddu" al concorso poetico 1° Sagra della Ginestra, anche li un attestato di merito.
Nel 1997 comincio l’attività di agente di commercio nel settore dentale per conto di una grossa azienda produttrice di articoli odontoiatrici e di un deposito che mi offriva una linea di prodotti per il laboratorio. Dopo pochi mesi di lavoro raggiungo fatturati eccellenti e di conseguenza anche le mie provvigioni sono buone, pertanto, assieme a Rita, decido di fissare la data del nostro matrimonio. Il lavoro mi piace molto ma sono costretto a svolgerlo 5 giorni a settimana fuori sede. Dentro di me il desiderio di avere un attività commerciale nella mia zona, infatti, a maggio del ’98 intraprendo attività di vendita diretta nel settore dell’abbigliamento nella mia città. Il 30 di luglio dello stesso anno alle ore 17 nella cattedrale di San Lorenzo a Trapani vengono celebrate da mons. Antonino Adragna le nozze che vedono me e Rita uniti in matrimonio.
Si apre così un capitolo nuovo della mia vita, forse il più buio, certamente non per colpa del matrimonio perché con mia moglie viviamo momenti stupendi che vengono coronati poi dalla nascita di nostro figlio Mario il 29 maggio del 2000, ma grazie ad un negozio che avevo messo su nel novembre ’98 a Valderice che nel giro di quasi 2 anni mi ha portato ad un disastro economico non indifferente. Mi sono ritrovato ad affrontare problemi più grandi di me ma soprattutto mi sono ritrovato senza lavoro. La fede e mio figlio di appena 3 mesi mi hanno dato la carica, l’energia giusta per andare avanti e il progetto di Dio su di me si manifesta, infatti, a settembre del 2000 ricevo una telefonata nel bel mezzo di una vendemmia dove venivo invitato a presentarmi per valutare una proposta di lavoro. Il 25 settembre dello stesso anno metto piede per la prima volta all’Istituto Medico Psico-Pedagogico Villa Betania di Valderice con la qualifica di ausiliario socio-sanitario. Il mio compito è quello di assistere, rieducare ragazzi provenienti da situazioni sociali difficili. Nel frattempo, un po’ per il naturale corso della vita, un po’ per il recente vissuto acquisisco una maturazione anche nella poesia e i miei repertori diventano sempre più ricchi e interessanti.

Riconoscimenti

1° CLASSIFICATO con "‘U scaluneddu" alla I° edizione del "Premio letterario Pianeta Arte Città di Misilmeri" Misilmeri (PA) 2006;
2° CLASSIFICATO con "‘U scaluneddu" al XI Concorso Nazionale di Poesia Siciliana "G. Meli" Palermo 2006;
4° CLASSIFICATO con "Vita turmintata" al 1° Raduno regionale dei poeti dialettali "Pietra della poesia" Mineo (CT) 2006;
1° CLASSIFICATO con "’U cufuneddu" alla 2° edizione del Premio Internazionale di poesia "Ju Sicilia La poesia di Turi Lima e Orazio Passalcqua" Catenanuova (EN) 2006;
3° CLASSIFICATO con "‘U scaluneddu" alla 10° edizione del Premio di poesia e narrativa E.N.D.A.S. Trapani 2006;
2° CLASSIFICATO con "Allura scappu" alla 3° edizione del Premio letterario "Prof. Calogero Rasa" Cerda (PA) 2006;
1° CLASSIFICATO con "L’arvuliddu" al Premio Internazionale "Pensieri in versi 2006" Motta Camastra (ME) 2007;
1° CLASSIFICATO con "L’arvuliddu" al I° Premio Nazionale di Poesia "Santo Natale" 2006- Patti (ME) 2007;
2° CLASSIFICATO con "Senza vileni" al Premio Nazionale di Poesia "Giuseppe Ganduscio" Ribera (AG) 2007;
2° CLASSIFICATO con "Nta nautra vita" al Concorso "La Poesia dei mesi 2006" Mattinata (FG) 2007;
3° CLASSIFICATO con "La strata di me nonna" al Premio Internazionale di Poesia "Santa Maria della Luce" Mattinata (FG) 2007;
3° CLASSIFICATO con "La strata di me nonna" al Premio Letterario Nazionale "Città di Sortino" Sortino (SR) 2007;
3° CLASSIFICATO con "Ma si poi fallisciu?" al 1° Concorso Nazionale di Poesia "Poesie in barca a vela" Terrasini (PA) 2008;
3° CLASSIFICATO con "'U falareddu" al XII Concorso di Poesia Siciliana "G.MELI" Palermo 2008;
2° CLASSIFICATO con "Ma si poi fallisciu?" al Premio "LIBERARTE 2008" Mattinata (FG) 2008;
1° CLASSIFICATO con "Sapiti soccu criu?" al VI ed. Premio Internazionale di Poesia "TRABIA-GIUSEPPE SUNSERI" Trabia (PA) 2008;

Altre informazioni in una presentazione a cura di Massimiliano Galuppo


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Questa scheda è tratta: dal sito ufficiale del poeta

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